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PASSI SUGGERITI
II nostro Dodicesimo Passo dice anche che, come risultato del mettere in pratica tutti i Passi, ciascuno di noi. ha trovato un qualcosa chiamato risveglio spirituale. …Il modo di A.A. di prepararsi’a ricevere questo regalo sta nel mettere in pratica i Dodici Passi del nostro Programma.
DODICI PASSI E DODICI TRADIZIONI, pag. 155, 156
Ricordo che risposta mi diede il mio sponsor quando gli dissi che i Passi erano solo “suggeriti”. Rispose che sono suggeriti esattamente come, se ci si deve lanciare da un aereo con il paracadute, viene “suggerito” di tirare la corda a strappo per salvarsi la vita. Mise in evidenza che mi era “suggerito” di mettere in pratica i Dodici Passi, se volevo salvarmi la vita. Così ogni giorno cerco di tenere a mente che ho un intero Programma di recupero basato su tutti e Dodici i Passi “suggeriti”.
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SERENITÀ
Avendo ottenuto un risvegliò spirituale come risultato di questi Passi
DODICI PASSI E DODICI TRADIZIONI, pag. 155
Continuando ad andare alle riunioni e a lavorare sui Passi, cominciava ad accadere qualcosa in me. Ero confuso perché non sapevo cosa fosse ciò che provavo, poi ho capito che stavo conoscendo la serenità. Era una bella sensazione, ma da dove proveniva? Poi ho capito che era arrivata “… come risultato di questi Passi”. Il Programma, può non essere sempre facile da mettere in pratica, ma ho dovuto riconoscere che la serenità è giunta solo dopo avere lavorato sui Passi. Mettendoli in pratica in qualunque cosa io faccia, con l’applicare quei principi in tutte le mie attività, scopro ora di essermi risvegliato a Dio, al mio prossimo e a me stesso. Il risveglio spirituale che ho ottenuto come risultato di questi Passi è la consapevolezza di non essere più solo.
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IN TUTTE LE NOSTRE ATTIVITÀ
… abbiamo cercato di portare questo messaggio agli alcolisti e di mettere in pratica questi princìpi in tutte le nostre attività.
DODICI PASSI E DODICI TRADIZIONI, pag. 155
Trovo facile portare il messaggio ad altri alcolisti perché mi aiuta a rimanere sobrio e riempie il mio recupero di un senso di benessere. La parte difficile è mettere in pratica questi princìpi in tutte le mie attività. E importante che io condivida i benefici che ricevo da A.A., specialmente a casa mia. La mia famiglia non merita la stessa pazienza, tolleranza e comprensione che do così prontamente agli amici alcolisti? Passando in rassegna la giornata, provo a chiedermi: “Ho avuto la possibilità di passar sopra a una situazione incresciosa oggi, e ho evitato di farlo?”, oppure: “Ho avuto un’occasione per dire ‘mi dispiace’, e l’ho persa?”.
Proprio come chiedo ogni giorno aiuto a Dio per il mio alcolismo, lo chiedo per riuscire a estendere i benefici del mio recupero a tutte le situazioni e a tutta la gente.
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IN AZIONE
A.A. è molto più che una serie di princìpi: è un’associazione di alcolisti in azione. Dobbiamo portare il messaggio, altrimenti noi stessi possiamo inaridire e quelli cui non è stata data la verità possono morire.
COME LA VEDE BILL, pag. 13
Volevo disperatamente sopravvivere, ma per riuscirci dovevo diventare attivo nel Programma che Dio ci ha dato. Sono entrato a far parte di un gruppo dove aprivo la sala delle riunioni, facevo il caffè e le pulizie. Ero sobrio da tre mesi, quando un anziano mi ha detto che stavo facendo un lavoro da Dodicesimo Passo. Che soddisfazione ho provato! Ho sentito che stavo davvero facendo qualcosa di importante. Dio mi aveva dato una seconda possibilità, A.A. mi aveva mostrato la via e questi doni non solo erano gratuiti, erano anche inestimabili! Oggi la gioia di veder crescere i nuovi venuti mi ricorda da dove vengo, dove sono ora e le illimitate possibilità che ho davanti a me. Ho bisogno di andare alle riunioni perché mi ricaricano le batterie, così ho luce quando ne ho bisogno. Sono solo agli inizi del servizio, ma già sto ricevendo più di quanto non dia. Non posso conservare ciò che ho se non lo dono agli altri. Io sono responsabile quando qualcuno chiede aiuto. Voglio essere presente, e sobrio.
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UN NUOVO STATO DI CONSAPEVOLEZZA
Gli è stato concesso un dono che consiste in un nuovo stato di consapevolezza e in un nuovo modo di essere.
DODICI PASSI E DODICI TRADIZIONI, pag. 156
Molti di noi in A.A. si chiedono cosa sia il risveglio spirituale. Mi aspettavo di assistere a un miracolo, qualcosa di teatrale e simile a un terremoto. Ma ciò che di solito accade è che un senso di benessere e di pace ci conduca a un nuovo livello consapevolezza. Così è capitato a me. La mia follia e il mio tumulto interiore sono scomparsi, e sono entrato in una nuova dimensione di speranza, amore e pace. Penso che l’intensità con cui continuo a sperimentare questa nuova dimensione sia direttamente proporzionale alla sincerità, profondità e dedizione con cui metto in pratica i Dodici Passi di A.A.
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ALLA RESA DEI CONTI
Nel crescere ancora di più, abbiamo scoperto che la migliore fonte possibile di stabilità emotiva era Dio stesso. Abbiamo constatato che la dipendenza dalla Sua perfetta giustizia, perdono e amore era salutare e che avrebbe funzionato dove nient’altro ci sarebbe riuscito. Se veramente dipendevamo da Dio, non potevamo certo fare bene la parte di Dio stesso con i nostri simili, né avremmo sentito l’esigenza di affidarci totalmente alla protezione e cura dì altri esseri umani.
DODICI PASSI E DODICI TRADIZIONI, pag. 170
L’esperienza mi ha insegnato che quando ogni risorsa umana sembra non servire più a niente, c’è sempre Uno che non mi abbandonerà mai. Ancora meglio, Egli è sempre presente per condividere la mia gioia, condurmi sulla retta via e confidare in Lui quando non lo si può su nessun altro. Mentre il mio benessere e la mia felicità possono essere accresciuti o diminuiti dagli sforzi umani, solo Dio può fornirmi il nutrimento d’amore dal quale dipendo per la salute spirituale di ogni giorno.
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LA VERA AMBIZIONE
La vera ambizione non è quella che credevamo. La vera ambizione è il profondo desiderio di vivere in modo utile e di andare umilmente avanti nella la grazia di Dio.
DODICI PASSI E DODICI TRADIZIONI, pag. 183
Durante i miei anni di bevute, la mia unica e sola preoccupazione era di fare in modo che gli altri pensassero molto bene di me. La mia ambizione, qualunque cosa facessi, era di avere le capacità di arrivare al massimo. Una parte di me continuava a dirmi qualcosa di diverso, ma non riuscivo ad accettarlo. Non permettevo neanche a me stesso di ammettere che indossavo sempre una maschera. Alla fine, quando quella maschera è caduta e ho gridato aiuto all’unico Dio che conoscevo, A.A., il mio gruppo e i Dodici Passi erano là ad attendermi. Ho imparato a trasformare il risentimento in accettazione, la paura in speranza e la rabbia in amore. Amando senza indebite aspettative, con il condividere le mie preoccupazioni e prendendomi cura di chi era simile a me, ho imparato anche che ogni giorno può essere gioioso e produttivo. Inizio e termino la mia giornata rendendo grazie a Dio, che mi ha prodigato così generosamente la Sua grazia
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HO QUALCHE SCELTA?
Il fatto è che la maggior parte degli alcolisti, per ragioni ancora oscure, ha perso ogni libertà di scelta per ciò che riguarda l’alcol. Ciò che noi chiamiamo forza di volontà diviene praticamente inesistente.
ALCOLISTI ANONIMI, pag. 23
La mia impotenza di fronte all’alcol non termina quando smetto di bere. Anche quando sono sobrio non ho scelta: io non posso bere.
L’unica scelta che ho davvero è di acquisire e usare un “insieme di strumenti spirituali” (Alcolisti Anonimi, pag. 25). Quando lo faccio, il mio Potere Superiore mi libera dall’incapacità di scegliere e mi mantiene sobrio per un altro giorno. Se oggi fossi in grado di scegliere di non prendere un bicchiere, perché mai dovrei avere bisogno di A.A. o di un Potere Superiore
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UN AMORE CHE NON HA PREZZO
Quando riusciamo a comprendere il Dodicesimo Passo in tutte le sue implicazioni, ci parla veramente di quel genere d’amore chi non ha prezzo.
DODICI PASSI E DODICI TRADIZIONI, pag. 155
Se avevo intenzione di iniziare a lavorare sul Dodicesimo Passo, dovevo impegnarmi sulla sincerità e sull’onestà, e imparare ad agire con umiltà. Portare il messaggio significa donare se stessi, non importa quanti anni di sobrietà possa aver accumulato. I miei sogni possono diventare realtà. Rafforzo la sobrietà condividendo ciò che ho ricevuto gratuitamente. Ricordo che nel momento in cui è iniziato il mio recupero, c’era già in me un germe di speranza che potessi aiutare un altro alcolista a tirarsi fuori dalla palude dell’alcol. Il mio desiderio di aiutare un altro alcolista è la chiave per la mia salute spirituale, ma non dimentico mai che è Dio che agisce attraverso me. Io sono solo un Suo strumento.
Anche se l’altro amico non è ancora pronto sarà comunque un successo, perché questo mio sforzo a suo favore mi aiuta a rimanere sobrio e a diventare più forte. La chiave è agire, e non stancarmi mai del mio lavoro da Dodicesimo Passo. Se oggi sono in condizione di ridere, non devo dimenticare i giorni in cui piangevo. Dio mi rammenta che posso provare compassione!
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PORTARE IL MESSAGGIO
Che dire adesso del resto del Dodicesimo Passo? La meravigliosa energia che sprigiona e l’attività entusiasta con cui porta il nostro messaggio all’alcolista che soffre ancora, traducendo infine in azione i Dodici Passi in tutti i campi della nostra vita è la ricompensa, la stupenda realtà di Alcolisti Anonimi.
DODICI PASSI E DODICI TRADIZIONI, pag. 159
Rinunciare al mondo dell’alcol non vuol dire solo abbandonarlo, ma agire secondo princìpi che sono giunto ad amare e far intimamente miei, e aiutare gli altri che ancora soffrono a ottenere quella serenità che io sono arrivato a conoscere. Se sono davvero impegnato a raggiungere questo obiettivo, non hanno molta importanza i vestiti che indosso o cosa faccia nella vita. Il mio compito è portare il messaggio e guidare con l’esempio, senza secondi fini.
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“UN’AUTENTICA UMILTÀ”
…dobbiamo davvero praticare un’autentica umiltà. Questo per far sì che le nostre grandi benedizioni non possano mai viziarci, e che possiamo vivere per sempre nella grata contemplazione di Colui che governa tutti noi.
DODICI PASSI E DODICI TRADIZIONI, pag. 277
L’esperienza mi ha insegnato che la mia personalità di alcolista tende alla mania di grandezza. Mentre apparentemente ho ottime intenzioni, posso fare improvvisi voltafaccia quando voglio perseguire le mie “cause”. L’Io prende il sopravvento e perdo di vista il mio scopo primario. Potrei anche attribuirmi tutto il merito dell’intervento di Dio nella mia vita. Questa sopravvalutazione della mia importanza è pericolosa per la mia sobrietà, e potrebbe causare gravi danni ad A.A. nel suo insieme.
La mia protezione, la Dodicesima Tradizione, serve a mantenermi umile. Capisco che, sia come individuo sia come appartenente all’associazione, non posso vantarmi dei miei risultati, e che Dio sta facendo per noi quello che non potremmo fare con le nostre sole forze.
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UNA SOLUZIONE COMUNE
Il fatto straordinario per ciascuno di noi è quello di avere trovato una soluzione comune. Abbiamo un modo di cavarcela sul quale siamo tutti perfettamente d’accordo e grazie al quale siamo in grado di vivere e di agire insieme, fraternamente e in armonia. E’ questo il grande messaggio che questo libro trasmette a coloro che soffrono di alcolismo.
ALCOLISTI ANONIMI, pag. 17
Il più grande lavoro da Dodicesimo Passo è stato realizzato dalla pubblicazione del nostro Grande Libro, Alcolisti Anonimi. Pochi possono eguagliarlo quanto a capacità di portare il messaggio. Mia intenzione è uscire da me stesso e fare semplicemente ciò che posso. Anche se non mi è stato chiesto di fare da sponsor e il mio telefono squilla raramente, posso sempre fare un Dodicesimo Passo. Sono coinvolto in attività di fratellanza e armonia. Arrivo prima alle riunioni di gruppo per salutare gli altri, aiutare a riordinare e mettere in comune la mia esperienza, forza e speranza. Faccio quello che posso anche nel Servizio. Il mio Potere Superiore mi indica esattamente quello che devo fare in ogni momento del mio recupero e, se lascio fare a Lui, la mia buona volontà mi porterà automaticamente a fare un lavoro da Dodicesimo Passo.
PENSARE AGLI ALTRI
La nostra stessa vita di ex bevitori-problema dipende dal nostro desiderio costante di aiutare gli altri e di trovare dei mezzi adatti per rispondere alle loro necessità.
ALCOLISTI ANONIMI, pag. 19
Non è mai stato facile per me pensare agli altri. Persino quando cerco di applicare il Programma di A.A. sono portato a chiedermi: “Come mi sento oggi? Sono io felice, gioioso e libero?”.
Il Programma mi dice che i miei pensieri devono rivolgersi anche coloro che mi stanno intorno: “A quel nuovo venuto farebbe piacere qualcuno con cui parlare?”; “Quel tipo mi sembra un po’ a terra oggi, forse potrei tirarlo un po’ su”. È solo quando dimentico i miei problemi, e riesco a contribuire al benessere degli altri, che posso iniziare a raggiungere la serenità e la consapevolezza di Dio che cerco.
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Nessun evento
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TENDERE LA MANO
Non parlate mai a un alcolista dall’alto di una presunta superiorità morale o spirituale, mettetegli semplicemente davanti il corredo di strumenti spirituali perché li ispezioni. Mostrategli come abbiano funzionato in voi.
ALCOLISTI ANONIMI, pag. 95
Quando entro in contatto con un nuovo venuto, ho la tendenza a guardarlo dal punto di vista della mia riuscita in A.A.? Lo paragono ai tanti altri che ho conosciuto nell’associazione? Gli faccio sentire la voce di A.A. come una predica? Qual è il mio vero atteggiamento nei suoi confronti? Devo esaminare me stesso ogni volta che incontro un nuovo venuto, per essere sicuro che gli sto portando il messaggio con semplicità, umiltà e generosità. Chiunque soffre ancora della terribile malattia dell’alcolismo deve trovare in me un amico che gli faccia conoscere la strada di A.A., perché anch’io ho avuto un amico così quando sono entrato in Alcolisti Anonimi. Oggi è il mio turno di tendere la mano, con amore, al fratello o alla sorella alcolista e di mostrargli la via della felicità.
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FAR DI TUTTO PER AIUTARE
Offritegli fratellanza e amicizia. Assicurategli che se vuole ristabilirsi, voi farete di tutto per aiutarlo.
ALCOLISTI ANONIMI, pag. 95
Ricordo come sono stato attratto dai due A.A. che mi hanno portato il messaggio. Mi dissero che avrei avuto tutto quello che avevano loro, senza alcuna condizione: tutto ciò che dovevo fare era prendere la decisione di unirmi a loro sul cammino del recupero. Quando comincio a convincere un nuovo venuto a fare le cose a modo mio, dimentico quanto mi sia stata utile la generosa apertura mentale di quei due uomini.
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COMPAGNI NEL RECUPERO.
… nulla è più efficace a garantire la nostra astinenza dal bere quanto un intenso lavoro con altri alcolisti. … Tutti e due, voi e il nuovo venuto, dovete avanzare giorno per giorno sulla via del progresso spirituale…. Seguite i dettami di un Potere Superiore e vivrete effettivamente in un mondo nuovo e meraviglioso, quale che sia la vostra attuale situazione.
ALCOLISTI ANONIMI, pag. 89, 99
Fare cose giuste per motivi giusti: questo è il mio modo di controllare l’egoismo e l’egocentrismo. Capisco che la mia dipendenza da un Potere Superiore sgombra la strada alla serenità, alla felicità e alla sobrietà. Prego ogni giorno di evitare le azioni del passato, per poter così essere utile agli altri.
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UNA RICOMPENSA INESTIMABILE
… un intenso lavoro con altri alcolisti. Ciò funziona anche là dove altre attività non riescono.
ALCOLISTI ANONIMI, pag. 89
“La vita acquisterà un significato nuovo”. Questa promessa mi ha aiutato a evitare l’egoismo e l’autocommiserazione. Guardare gli altri crescere in questo meraviglioso Programma e vederli migliorare la qualità della vita è una ricompensa inestimabile per i miei sforzi di aiutare gli altri. La conoscenza di me stesso è un’altra ricompensa che ottengo andando avanti nel recupero, come lo sono serenità, pace e soddisfazione. L’energia che deriva dal vedere gli altri sulla strada che porta alla meta, dal condividere con loro le gioie del viaggio, dà nuovo significato alla mia vita.
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ONESTÀ CON I NUOVI VENUTI
Raccontategli esattamente quello che vi è successo. Sottolineate liberamente il carattere spirituale.
ALCOLISTI ANONIMI, pag. 93
Il prodigio di A.A. è che parlo solo di quello che è successo a me. Non spreco tempo a offrire consigli ai potenziali nuovi venuti, perché se i consigli funzionassero nessuno avrebbe bisogno di A.A. Tutto quel che devo fare è mostrare loro che cosa mi ha portato la sobrietà e cosa è cambiato nella mia vita. Se trascuro di sottolineare il carattere spirituale del Programma di A.A., agisco in modo disonesto. Non si dovrebbe dare al nuovo venuto una falsa impressione della sobrietà. Io sono sobrio grazie al mio Potere Superiore, e ciò mi permette di condividere la mia esperienza con altri.
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CONOSCERE LA MALATTIA
Quando trattate con ‘un alcolista potete provare un sentimento di naturale irritazione per il fatto che un uomo possa essere così debole, stupido e irresponsabile. Perfino quando avrete una maggiore conoscenza della malattia potrete sentire insorgere un tale sentimento.
ALCOLISTI ANONIMI, pag. 140
Essendo stato vittima dell’alcolismo dovrei capire questa malattia, eppure a volte provo fastidio e persino disprezzo nei confronti di qualche amico che non ce la fa a recuperarsi in A.A. Quando avverto questa sensazione non sto che soddisfacendo a un falso senso di superiorità, e devo ricordare a me stesso che io ci sono riuscito solo per grazia di Dio.
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LA RICOMPENSA DEL DARE
Questo è davvero il genere di dare che non chiede veramente nulla in cambio. Egli non si aspetta che il fratello che soffre lo ripaghi e neppure che lo ami. Scopre allora che proprio attraverso il divino paradosso di questo genere di dare ha trovato la sua ricompensa, sia che quel suo fratello abbia già recepito qualcosa oppure no.
DODICI PASSI E DODICI TRADIZIONI, pag. 160
Grazie all’esperienza acquisita col lavoro da Dodicesimo Passo sono arrivato a capire quanto ripaghi il dare senza chiedere nulla in cambio. All’inizio mi aspettavo il recupero degli altri, ma ho imparato presto che le cose non andavano sempre così. Una volta acquisita l’umiltà di accettare che non tutti i tentativi di Dodicesimo Passo erano destinati ad avere successo, solo allora mi sono aperto alla possibilità di ricevere la ricompensa che deriva dal dare in modo disinteressato.
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ASCOLTA, CONDIVIDI E PREGA
Quando state lavorando con una persona e la sua famiglia, fate attenzione a non immischiarvi nelle loro dispute. Se lo faceste, potreste rovinare la vostra possibilità di essere utili.
ALCOLISTI ANONIMI, pag. 100
Mentre cercavo di aiutare un amico alcolista ho ceduto all’impulso di dargli consigli, e forse questo è inevitabile. Lasciare agli altri il diritto di sbagliare ha i suoi vantaggi. Il meglio che io possa fare – e sembra più facile da mettere in pratica di quanto in realtà non sia – è ascoltare, condividere l’esperienza personale e pregare per gli altri.
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PRINCÌPI, NON PERSONALITÀ
Il modo in cui i nostri “degni” alcolisti hanno cercato talvolta di giudicare i “meno degni” è, se lo consideriamo oggi, piuttosto comico. Immaginate, se ci riuscite, un alcolista che ne giudica un altro!
Il linguaggio del cuore, pag. 47
Chi sono io per giudicare qualcuno? Quando sono entrato per la prima volta in A.A. ho scoperto che mi piacevano tutti: dopo tutto, Alcolisti Anonimi stava offrendomi aiuto per avere una vita migliore senza l’alcol. In realtà non era possibile che mi piacessero proprio tutti, né che io piacessi a ognuno di loro. Crescendo nell’associazione, ho imparato a voler bene a tutti con l’ascoltare quello che avevano da dire. Quella persona laggiù, o quest’altra proprio qui accanto a me, potrebbero essere quelle che Dio ha scelto per darmi il messaggio di cui ho bisogno per oggi. Devo sempre ricordarmi di mettere i princìpi prima delle personalità.
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RECUPERO, UNITÀ, SERVIZIO
Il nostro Dodicesimo Passo – portare il messaggio — è il servizio fondamentale che offre Alcolisti Anonimi; questo è il nostro scopo fondamentale e la ragione più importante della nostra esistenza.
IL LINGUAGGIO DEL CUORE, pag. 203
Ringrazio Dio per quelli che sono venuti prima di me, per quelli che mi hanno raccomandato di non dimenticare i Tre Legati: Recupero, Unità e Servizio. Nel mio gruppo i Tre Legati erano indicati su un cartello in questo modo: “Prendi uno sgabello a tre gambe, e prova a farlo stare in equilibrio su una gamba sola o su due. I nostri Tre Legati devono essere presi tutti insieme. Con il Recupero, raggiungiamo insieme la sobrietà; per mezzo dell’Unità lavoriamo insieme per mantenere efficienti i nostri Passi e le nostre Tradizioni; e tramite il Servizio doniamo liberamente agli altri ciò che ci è stato dato”.
Uno dei regali più importanti della mia vita è stato quello di sapere che non avrò alcun messaggio da dare, se non mi recupero seguendo i princìpi di A. A.
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ESSERE VIGILI
Abbiamo visto dimostrata, ancora una volta, questa verità: “alcolista una volta, alcolista per sempre”. Riprendendo a bere dopo un periodo di astinenza, in poco tempo stiamo peggio di prima. Se abbiamo veramente l’intenzione di finirla con l’alcol, non dobbiamo avere riserve di nessun genere; dobbiamo respingere ogni recondita idea che finalmente un bel giorno saremo immuni dall’alcol.
ALCOLISTI ANONIMI, pag. 32
Oggi sono un alcolista, e domani non sarà diverso. Il mio alcolismo vive dentro di me, ora e sempre. Non devo mai dimenticare cosa sono. Di sicuro l’alcol mi ucciderà, se non riesco a individuare e riconoscere la mia malattia quotidianamente. Non sto giocando una partita in cui la sconfitta è uno scacco temporaneo. Ho a che fare con una malattia per cui non esiste nessuna cura definitiva, ma solo accettazione ed essere vigili ogni giorno.
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IN PACE CON LA VITA
Ogni giorno, e un giorno: in cui dobbiamo, tentare di fare la volontà, di Dio, in tutte le nostre azioni: ”Come posso servirTi meglio? Che la Tua Volontà sia fatta (e non la mia)”.
Alcolisti Anonimi pag. 97
Leggo questo brano ogni mattina per cominciare la giornata, perché è un richiamo continuo a “mettere in pratica questi principi in tutte le mie attività”. Quando pongo la volontà di Dio in cima ai miei pensieri divento capace di fare ciò che dovrei fare, e questo mi riconcilia con con la vita, con me stesso e con Dio.
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I FIGLI
L’alcolista può trovare difficoltà nel ristabilire relazioni amichevoli con i propri figli…. Con il tempo si renderanno conto che egli è un uomo nuovo e a modo loro glielo faranno capire. … Da questo momento il progresso sarà rapido. Risultati meravigliosi seguono spesso questi riavvicinamenti.
ALCOLISTI ANONIMI, pag. 135
Sulla strada del recupero ho ricevuto un regalo che sarebbe impossibile comprare. Era una cartolina di mio figlio, dall’università, che diceva: “Papà, non puoi immaginare quanto sia felice che vada tutto per il meglio. Buon compleanno, ti voglio bene”. Già prima avevo sentito mio figlio dirmi che mi voleva bene. Era stato durante le vacanze di Natale, quando mi aveva detto piangendo: “Papà, ti voglio bene! Non vedi quello che ti stai facendo?”. No, non lo vedevo! Soffocato dall’emozione avevo pianto; invece questa volta, quando ho ricevuto la cartolina di mio figlio, le mie erano lacrime di gioia, non di disperazione.
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RISOLVERE I PROBLEMI
“Assai importante è stata la scoperta che mi ha insegnato che i princìpi spirituali potevano risolvere tutti i miei pro- blemi”.
ALCOLISTI ANONIMI, pag. 42
Grazie al processo di recupero descritto nel Grande Libro, sono arrivato a capire che le stesse indicazioni che funzionano per il mio alcolismo, funzionano per molte altre cose. Quando sono arrabbiato o frustrato, considero ciò come una manifestazione del mio problema principale, l’alcolismo. “Camminando” attraverso i Passi, di solito riesco ad affrontare le difficoltà che incontro molto prima di arrivare al “suggerimento” del Dodicesimo, e quelle che persistono trovano soluzione non appena mi sforzo di portare il messaggio a un altro alcolista. Questi principi risolvono i miei problemi! Non ho trovato ancora nessuna eccezione, e sono stato condotto a uno stile di vita soddisfacente e utile.
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SII PRONTO E PRESENTE
In A.A. il nostro obiettivo non è soltanto la sobrietà. Noi cerchiamo di tornare ad essere cittadini del mondo, di questo mondo che rifiutammo e che ci ha rifiutato. Questa è la prova che il lavoro da Dodicesimo Passo è il primo gradino, non l’ultimo.
COME LA VEDE BILL, pag. 21
Un vecchio modo di dire afferma: “Sii pronto e presente”. Un tale modo di fare è per me talmente importante che mi piace considerarlo il mio motto. Posso scegliere qualsiasi giorno per prepararmi ed essere presente, o per non farlo. Essere presente alle riunioni comincia a farmi sentire parte di esse, e allora riesco fare ciò che dovrei fa re al gruppo. Posso parlare con i nuovi venuti e mettere in comune le mie esperienze: questo vuol dire essere davvero credibili, onesti e cortesi. Le azioni concrete che faccio nel mio ritornare alla vita normale sono prepararmi ed essere presente.
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LA GIOIA DI VIVERE
… ecco perché la gioia di un’esistenza felice è il tema del Dodicesimo Passo dì A.A.
DODICI PASSI E DODICI TRADIZIONI, pag. 183
A.A. è un Programma pieno di gioia! Eppure, a volte, esito di fronte ai passi necessari per andare avanti, e mi scopro a evitare proprio quelle azioni che potrebbero dar mi la gioia che voglio. Non le scanserei se non toccassero una zona vulnerabile della mia vita, un’area che ha bisogno di speranza e realizzazione. La continua esposizione al calore della felicità è un sistema per attenuare la durezza degli spigoli del mio Io. In questo consiste il potere della felicità di aiutare tutti gli alcolisti anonimi.
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ANONIMATO
L’anonimato è la base spirituale di tutte le nostre Tradizioni, che sempre ci ricorda dì porre i principi al di sopra del le personalità.
ALCOLISTI ANONIMI, pag. 385
Per la mia sobrietà la Dodicesima Tradizione è diventata importante molto presto, e insieme ai Dodici Passi continua a essere fondamentale per il mio recupero. In A.A. mi sono accorto che avevo problemi di personalità, ecco per ché il messaggio di questa Tradizione mi apparve così chiaro la prima volta che lo ascoltai: esisteva un modo im mediato di affrontare insieme ad altri il mio alcolismo e ciò che ne derivava, cioè rabbia, timore di essere offeso e aggressività. Ho capito che la Dodicesima Tradizione ha una grande capacità di sgonfiare il mio Io. Placa la rabbia e mi permette di utilizzare i principi del Programma. Tutti i Passi, e questa Tradizione in particolare, mi hanno guidato per decenni di continua sobrietà. Sono grato a quelli che erano presenti quando io avevo bisogno di loro.
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PROPOSITI GIORNALIERI
L’idea di vivere ventiquattr’ore alla volta si applica principalmente alla vita emotiva di ciascuno. Dal punto dì vista emotivo, non dobbiamo pensare né a ieri né a domani.
COME LA VEDE BILL, pag. 284
Un Nuovo Anno: 12 mesi, 52 settimane, 365 giorni, 8.760 ore, 525.600 minuti: è venuto il momento di riflettere su direttive, mete e azioni. Devo fare determinati piani per vivere una vita normale, ma a livello emotivo devo anche vivere nell’arco delle 24 ore: se lo faccio, non ho bisogno di buoni propositi per il Nuovo Anno! Posso rendere ogni giorno un Capodanno! Posso decidere: “Oggi farò questo… Domani quello”. Ogni giorno posso calibrare la mia vita nel cercare di agire un po’ meglio, col decidere di fare la volontà di Dio e ogni sforzo per mette re in azione i princìpi del Programma di A.A.