2023 Dicembre

  • PASSI SUGGERITI

    II nostro Dodicesimo Passo dice anche che, come risultato del mettere in pratica tutti i Passi, ciascuno di noi. ha trova­to un qualcosa chiamato risveglio spirituale. …Il modo di A.A. di prepararsi’a ricevere questo regalo sta nel mettere in pratica i Dodici Passi del nostro Programma.

    DODICI PASSI E DODICI TRADIZIONI, pag. 155, 156

    Ricordo che risposta mi diede il mio sponsor quando gli dissi che i Passi erano solo “suggeriti”. Rispose che sono suggeriti esattamente come, se ci si deve lanciare da un aereo con il paracadute, viene “suggerito” di tirare la cor­da a strappo per salvarsi la vita. Mise in evidenza che mi era “suggerito” di mettere in pratica i Dodici Passi, se vo­levo salvarmi la vita. Così ogni giorno cerco di tenere a mente che ho un intero Programma di recupero basato su tutti e Dodici i Passi “suggeriti”.

  • SERENITÀ

    Avendo ottenuto un risvegliò spirituale come risultato di questi Passi

    DODICI PASSI E DODICI TRADIZIONI, pag. 155

    Continuando ad andare alle riunioni e a lavorare sui Pas­si, cominciava ad accadere qualcosa in me. Ero confuso perché non sapevo cosa fosse ciò che provavo, poi ho ca­pito che stavo conoscendo la serenità. Era una bella sen­sazione, ma da dove proveniva? Poi ho capito che era ar­rivata “… come risultato di questi Passi”. Il Programma, può non essere sempre facile da mettere in pratica, ma ho dovuto riconoscere che la serenità è giunta solo dopo avere lavorato sui Passi. Mettendoli in pratica in qualun­que cosa io faccia, con l’applicare quei principi in tutte le mie attività, scopro ora di essermi risvegliato a Dio, al mio prossimo e a me stesso. Il risveglio spirituale che ho ottenuto come risultato di questi Passi è la consapevolez­za di non essere più solo.

  • IN TUTTE LE NOSTRE ATTIVITÀ

    … abbiamo cercato di portare questo messaggio agli alcoli­sti e di mettere in pratica questi princìpi in tutte le nostre at­tività.

    DODICI PASSI E DODICI TRADIZIONI, pag. 155

    Trovo facile portare il messaggio ad altri alcolisti perché mi aiuta a rimanere sobrio e riempie il mio recupero di un senso di benessere. La parte difficile è mettere in pratica questi princìpi in tutte le mie attività. E importante che io condivida i benefici che ricevo da A.A., specialmente a casa mia. La mia famiglia non merita la stessa pazienza, tolleranza e comprensione che do così prontamente agli amici alcolisti? Passando in rassegna la giornata, provo a chiedermi: “Ho avuto la possibilità di passar sopra a una situazione incresciosa oggi, e ho evitato di farlo?”, oppu­re: “Ho avuto un’occasione per dire ‘mi dispiace’, e l’ho persa?”.

    Proprio come chiedo ogni giorno aiuto a Dio per il mio alcolismo, lo chiedo per riuscire a estendere i benefi­ci del mio recupero a tutte le situazioni e a tutta la gente.

  • IN AZIONE

    A.A. è molto più che una serie di princìpi: è un’associazio­ne di alcolisti in azione. Dobbiamo portare il messaggio, al­trimenti noi stessi possiamo inaridire e quelli cui non è sta­ta data la verità possono morire.

    COME LA VEDE BILL, pag. 13

    Volevo disperatamente sopravvivere, ma per riuscirci do­vevo diventare attivo nel Programma che Dio ci ha dato. Sono entrato a far parte di un gruppo dove aprivo la sala delle riunioni, facevo il caffè e le pulizie. Ero sobrio da tre mesi, quando un anziano mi ha detto che stavo facen­do un lavoro da Dodicesimo Passo. Che soddisfazione ho provato! Ho sentito che stavo davvero facendo qualcosa di importante. Dio mi aveva dato una seconda possibilità, A.A. mi aveva mostrato la via e questi doni non solo era­no gratuiti, erano anche inestimabili! Oggi la gioia di ve­der crescere i nuovi venuti mi ricorda da dove vengo, do­ve sono ora e le illimitate possibilità che ho davanti a me. Ho bisogno di andare alle riunioni perché mi ricaricano le batterie, così ho luce quando ne ho bisogno. Sono solo agli inizi del servizio, ma già sto ricevendo più di quanto non dia. Non posso conservare ciò che ho se non lo dono agli altri. Io sono responsabile quando qualcuno chiede aiuto. Voglio essere presente, e sobrio.

  • UN NUOVO STATO DI CONSAPEVOLEZZA

    Gli è stato concesso un dono che consiste in un nuovo stato di consapevolezza e in un nuovo modo di essere.

    DODICI PASSI E DODICI TRADIZIONI, pag. 156

    Molti di noi in A.A. si chiedono cosa sia il risveglio spi­rituale. Mi aspettavo di assistere a un miracolo, qualcosa di teatrale e simile a un terremoto. Ma ciò che di solito accade è che un senso di benessere e di pace ci conduca a un nuovo livello consapevolezza. Così è capitato a me. La mia follia e il mio tumulto interiore sono scomparsi, e sono entrato in una nuova dimensione di speranza, amore e pace. Penso che l’intensità con cui continuo a speri­mentare questa nuova dimensione sia direttamente pro­porzionale alla sincerità, profondità e dedizione con cui metto in pratica i Dodici Passi di A.A.

  • ALLA RESA DEI CONTI

    Nel crescere ancora di più, abbiamo scoperto che la miglio­re fonte possibile di stabilità emotiva era Dio stesso. Abbia­mo constatato che la dipendenza dalla Sua perfetta giusti­zia, perdono e amore era salutare e che avrebbe funzionato dove nient’altro ci sarebbe riuscito. Se veramente dipende­vamo da Dio, non potevamo certo fare bene la parte di Dio stesso con i nostri simili, né avremmo sentito l’esigenza di affidarci totalmente alla protezione e cura dì altri esseri umani.

    DODICI PASSI E DODICI TRADIZIONI, pag. 170

    L’esperienza mi ha insegnato che quando ogni risorsa umana sembra non servire più a niente, c’è sempre Uno che non mi abbandonerà mai. Ancora meglio, Egli è sem­pre presente per condividere la mia gioia, condurmi sulla retta via e confidare in Lui quando non lo si può su nes­sun altro. Mentre il mio benessere e la mia felicità posso­no essere accresciuti o diminuiti dagli sforzi umani, solo Dio può fornirmi il nutrimento d’amore dal quale dipen­do per la salute spirituale di ogni giorno.

  • LA VERA AMBIZIONE

    La vera ambizione non è quella che credevamo. La vera am­bizione è il profondo desiderio di vivere in modo utile e di andare umilmente avanti nella la grazia di Dio.

    DODICI PASSI E DODICI TRADIZIONI, pag. 183

    Durante i miei anni di bevute, la mia unica e sola preoc­cupazione era di fare in modo che gli altri pensassero molto bene di me. La mia ambizione, qualunque cosa fa­cessi, era di avere le capacità di arrivare al massimo. Una parte di me continuava a dirmi qualcosa di diverso, ma non riuscivo ad accettarlo. Non permettevo neanche a me stesso di ammettere che indossavo sempre una maschera. Alla fine, quando quella maschera è caduta e ho gridato aiuto all’unico Dio che conoscevo, A.A., il mio gruppo e i Dodici Passi erano là ad attendermi. Ho imparato a tra­sformare il risentimento in accettazione, la paura in spe­ranza e la rabbia in amore. Amando senza indebite aspet­tative, con il condividere le mie preoccupazioni e pren­dendomi cura di chi era simile a me, ho imparato anche che ogni giorno può essere gioioso e produttivo. Inizio e termino la mia giornata rendendo grazie a Dio, che mi ha prodigato così generosamente la Sua grazia

  • HO QUALCHE SCELTA?

    Il fatto è che la maggior parte degli alcolisti, per ragioni ancora oscure, ha perso ogni libertà di scelta per ciò che ri­guarda l’alcol. Ciò che noi chiamiamo forza di volontà di­viene praticamente inesistente.

    ALCOLISTI ANONIMI, pag. 23

     

    La mia impotenza di fronte all’alcol non termina quando smetto di bere. Anche quando sono sobrio non ho scelta: io non posso bere.

    L’unica scelta che ho davvero è di acquisire e usare un “insieme di strumenti spirituali” (Alcolisti Anonimi, pag. 25). Quando lo faccio, il mio Potere Superiore mi libera dall’incapacità di scegliere e mi mantiene sobrio per un al­tro giorno. Se oggi fossi in grado di scegliere di non pren­dere un bicchiere, perché mai dovrei avere bisogno di A.A. o di un Potere Superiore

  • UN AMORE CHE NON HA PREZZO

    Quando riusciamo a comprendere il Dodicesimo Passo in tutte le sue implicazioni, ci parla veramente di quel genere d’amore chi non ha prezzo.

    DODICI PASSI E DODICI TRADIZIONI, pag. 155

    Se avevo intenzione di iniziare a lavorare sul Dodicesimo Passo, dovevo impegnarmi sulla sincerità e sull’onestà, e imparare ad agire con umiltà. Portare il messaggio signi­fica donare se stessi, non importa quanti anni di sobrietà possa aver accumulato. I miei sogni possono diventare realtà. Rafforzo la sobrietà condividendo ciò che ho rice­vuto gratuitamente. Ricordo che nel momento in cui è iniziato il mio recupero, c’era già in me un germe di spe­ranza che potessi aiutare un altro alcolista a tirarsi fuori dalla palude dell’alcol. Il mio desiderio di aiutare un altro alcolista è la chiave per la mia salute spirituale, ma non dimentico mai che è Dio che agisce attraverso me. Io so­no solo un Suo strumento.

    Anche se l’altro amico non è ancora pronto sarà co­munque un successo, perché questo mio sforzo a suo fa­vore mi aiuta a rimanere sobrio e a diventare più forte. La chiave è agire, e non stancarmi mai del mio lavoro da Dodicesimo Passo. Se oggi sono in condizione di ridere, non devo dimenticare i giorni in cui piangevo. Dio mi rammenta che posso provare compassione!

  • PORTARE IL MESSAGGIO

    Che dire adesso del resto del Dodicesimo Passo? La mera­vigliosa energia che sprigiona e l’attività entusiasta con cui porta il nostro messaggio all’alcolista che soffre ancora, traducendo infine in azione i Dodici Passi in tutti i campi della nostra vita è la ricompensa, la stupenda realtà di Al­colisti Anonimi.

    DODICI PASSI E DODICI TRADIZIONI, pag. 159

    Rinunciare al mondo dell’alcol non vuol dire solo abban­donarlo, ma agire secondo princìpi che sono giunto ad amare e far intimamente miei, e aiutare gli altri che anco­ra soffrono a ottenere quella serenità che io sono arrivato a conoscere. Se sono davvero impegnato a raggiungere questo obiettivo, non hanno molta importanza i vestiti che indosso o cosa faccia nella vita. Il mio compito è por­tare il messaggio e guidare con l’esempio, senza secondi fini.

  • “UN’AUTENTICA UMILTÀ”

    …dobbiamo davvero praticare un’autentica umiltà. Questo per far sì che le nostre grandi benedizioni non possano mai viziarci, e che possiamo vivere per sempre nella grata con­templazione di Colui che governa tutti noi.

    DODICI PASSI E DODICI TRADIZIONI, pag. 277

    L’esperienza mi ha insegnato che la mia personalità di al­colista tende alla mania di grandezza. Mentre apparente­mente ho ottime intenzioni, posso fare improvvisi volta­faccia quando voglio perseguire le mie “cause”. L’Io prende il sopravvento e perdo di vista il mio scopo pri­mario. Potrei anche attribuirmi tutto il merito dell’inter­vento di Dio nella mia vita. Questa sopravvalutazione della mia importanza è pericolosa per la mia sobrietà, e potrebbe causare gravi danni ad A.A. nel suo insieme.

    La mia protezione, la Dodicesima Tradizione, serve a mantenermi umile. Capisco che, sia come individuo sia come appartenente all’associazione, non posso vantarmi dei miei risultati, e che Dio sta facendo per noi quello che non potremmo fare con le nostre sole forze.

  • UNA SOLUZIONE COMUNE

    Il fatto straordinario per ciascuno di noi è quello di avere trovato una soluzione comune. Abbiamo un modo di cavar­cela sul quale siamo tutti perfettamente d’accordo e grazie al quale siamo in grado di vivere e di agire insieme, frater­namente e in armonia. E’ questo il grande messaggio che questo libro trasmette a coloro che soffrono di alcolismo.

    ALCOLISTI ANONIMI, pag. 17

    Il più grande lavoro da Dodicesimo Passo è stato realiz­zato dalla pubblicazione del nostro Grande Libro, Alcoli­sti Anonimi. Pochi possono eguagliarlo quanto a capacità di portare il messaggio. Mia intenzione è uscire da me stesso e fare semplicemente ciò che posso. Anche se non mi è stato chiesto di fare da sponsor e il mio telefono squilla raramente, posso sempre fare un Dodicesimo Pas­so. Sono coinvolto in attività di fratellanza e armonia. Ar­rivo prima alle riunioni di gruppo per salutare gli altri, aiutare a riordinare e mettere in comune la mia esperien­za, forza e speranza. Faccio quello che posso anche nel Servizio. Il mio Potere Superiore mi indica esattamente quello che devo fare in ogni momento del mio recupero e, se lascio fare a Lui, la mia buona volontà mi porterà automaticamente a fare un lavoro da Dodicesimo Passo.

    PENSARE AGLI ALTRI

    La nostra stessa vita di ex bevitori-problema dipende dal nostro desiderio costante di aiutare gli altri e di trovare dei mezzi adatti per rispondere alle loro necessità.

    ALCOLISTI ANONIMI, pag. 19

    Non è mai stato facile per me pensare agli altri. Persino quando cerco di applicare il Programma di A.A. sono portato a chiedermi: “Come mi sento oggi? Sono io feli­ce, gioioso e libero?”.

    Il Programma mi dice che i miei pensieri devono ri­volgersi anche coloro che mi stanno intorno: “A quel nuovo venuto farebbe piacere qualcuno con cui parla­re?”; “Quel tipo mi sembra un po’ a terra oggi, forse po­trei tirarlo un po’ su”. È solo quando dimentico i miei problemi, e riesco a contribuire al benessere degli altri, che posso iniziare a raggiungere la serenità e la consape­volezza di Dio che cerco.

  • Nessun evento
  • TENDERE LA MANO

    Non parlate mai a un alcolista dall’alto di una presunta su­periorità morale o spirituale, mettetegli semplicemente da­vanti il corredo di strumenti spirituali perché li ispezioni. Mostrategli come abbiano funzionato in voi.

    ALCOLISTI ANONIMI, pag. 95

    Quando entro in contatto con un nuovo venuto, ho la ten­denza a guardarlo dal punto di vista della mia riuscita in A.A.? Lo paragono ai tanti altri che ho conosciuto nel­l’associazione? Gli faccio sentire la voce di A.A. come una predica? Qual è il mio vero atteggiamento nei suoi confronti? Devo esaminare me stesso ogni volta che in­contro un nuovo venuto, per essere sicuro che gli sto por­tando il messaggio con semplicità, umiltà e generosità. Chiunque soffre ancora della terribile malattia dell’alco­lismo deve trovare in me un amico che gli faccia cono­scere la strada di A.A., perché anch’io ho avuto un amico così quando sono entrato in Alcolisti Anonimi. Oggi è il mio turno di tendere la mano, con amore, al fratello o al­la sorella alcolista e di mostrargli la via della felicità.

  • FAR DI TUTTO PER AIUTARE

    Offritegli fratellanza e amicizia. Assicurategli che se vuole ristabilirsi, voi farete di tutto per aiutarlo.

    ALCOLISTI ANONIMI, pag. 95

    Ricordo come sono stato attratto dai due A.A. che mi hanno portato il messaggio. Mi dissero che avrei avuto tutto quello che avevano loro, senza alcuna condizione: tutto ciò che dovevo fare era prendere la decisione di unirmi a loro sul cammino del recupero. Quando comin­cio a convincere un nuovo venuto a fare le cose a modo mio, dimentico quanto mi sia stata utile la generosa aper­tura mentale di quei due uomini.

  • COMPAGNI NEL RECUPERO.

    … nulla è più efficace a garantire la nostra astinenza dal bere quanto un intenso lavoro con altri alcolisti. … Tutti e due, voi e il nuovo venuto, dovete avanzare giorno per gior­no sulla via del progresso spirituale…. Seguite i dettami di un Potere Superiore e vivrete effettivamente in un mondo nuovo e meraviglioso, quale che sia la vostra attuale situa­zione.

    ALCOLISTI ANONIMI, pag. 89, 99

    Fare cose giuste per motivi giusti: questo è il mio modo di controllare l’egoismo e l’egocentrismo. Capisco che la mia dipendenza da un Potere Superiore sgombra la strada alla serenità, alla felicità e alla sobrietà. Prego ogni gior­no di evitare le azioni del passato, per poter così essere utile agli altri.

  • UNA RICOMPENSA INESTIMABILE

    … un intenso lavoro con altri alcolisti. Ciò funziona anche là dove altre attività non riescono.

    ALCOLISTI ANONIMI, pag. 89

    “La vita acquisterà un significato nuovo”. Questa pro­messa mi ha aiutato a evitare l’egoismo e l’autocommise­razione. Guardare gli altri crescere in questo meraviglio­so Programma e vederli migliorare la qualità della vita è una ricompensa inestimabile per i miei sforzi di aiutare gli altri. La conoscenza di me stesso è un’altra ricompen­sa che ottengo andando avanti nel recupero, come lo so­no serenità, pace e soddisfazione. L’energia che deriva dal vedere gli altri sulla strada che porta alla meta, dal condividere con loro le gioie del viaggio, dà nuovo signi­ficato alla mia vita.

  • ONESTÀ CON I NUOVI VENUTI

    Raccontategli esattamente quello che vi è successo. Sottoli­neate liberamente il carattere spirituale.

    ALCOLISTI ANONIMI, pag. 93

    Il prodigio di A.A. è che parlo solo di quello che è suc­cesso a me. Non spreco tempo a offrire consigli ai poten­ziali nuovi venuti, perché se i consigli funzionassero nes­suno avrebbe bisogno di A.A. Tutto quel che devo fare è mostrare loro che cosa mi ha portato la sobrietà e cosa è cambiato nella mia vita. Se trascuro di sottolineare il ca­rattere spirituale del Programma di A.A., agisco in modo disonesto. Non si dovrebbe dare al nuovo venuto una fal­sa impressione della sobrietà. Io sono sobrio grazie al mio Potere Superiore, e ciò mi permette di condividere la mia esperienza con altri.

  • CONOSCERE LA MALATTIA

    Quando trattate con ‘un alcolista potete provare un senti­mento di naturale irritazione per il fatto che un uomo possa essere così debole, stupido e irresponsabile. Perfino quando avrete una maggiore conoscenza della malattia potrete sen­tire insorgere un tale sentimento.

    ALCOLISTI ANONIMI, pag. 140

    Essendo stato vittima dell’alcolismo dovrei capire questa malattia, eppure a volte provo fastidio e persino disprez­zo nei confronti di qualche amico che non ce la fa a recu­perarsi in A.A. Quando avverto questa sensazione non sto che soddisfacendo a un falso senso di superiorità, e devo ricordare a me stesso che io ci sono riuscito solo per grazia di Dio.

  • LA RICOMPENSA DEL DARE

    Questo è davvero il genere di dare che non chiede veramen­te nulla in cambio. Egli non si aspetta che il fratello che sof­fre lo ripaghi e neppure che lo ami. Scopre allora che pro­prio attraverso il divino paradosso di questo genere di dare ha trovato la sua ricompensa, sia che quel suo fratello ab­bia già recepito qualcosa oppure no.

    DODICI PASSI E DODICI TRADIZIONI, pag. 160

    Grazie all’esperienza acquisita col lavoro da Dodicesimo Passo sono arrivato a capire quanto ripaghi il dare senza chiedere nulla in cambio. All’inizio mi aspettavo il recu­pero degli altri, ma ho imparato presto che le cose non andavano sempre così. Una volta acquisita l’umiltà di ac­cettare che non tutti i tentativi di Dodicesimo Passo erano destinati ad avere successo, solo allora mi sono aperto al­la possibilità di ricevere la ricompensa che deriva dal da­re in modo disinteressato.

  • ASCOLTA, CONDIVIDI E PREGA

    Quando state lavorando con una persona e la sua famiglia, fate attenzione a non immischiarvi nelle loro dispute. Se lo faceste, potreste rovinare la vostra possibilità di essere utili.

    ALCOLISTI ANONIMI, pag. 100

    Mentre cercavo di aiutare un amico alcolista ho ceduto all’impulso di dargli consigli, e forse questo è inevitabile. Lasciare agli altri il diritto di sbagliare ha i suoi vantaggi. Il meglio che io possa fare – e sembra più facile da met­tere in pratica di quanto in realtà non sia – è ascoltare, condividere l’esperienza personale e pregare per gli altri.

  • PRINCÌPI, NON PERSONALITÀ

    Il modo in cui i nostri “degni” alcolisti hanno cercato tal­volta di giudicare i “meno degni” è, se lo consideriamo og­gi, piuttosto comico. Immaginate, se ci riuscite, un alcolista che ne giudica un altro! 

    Il linguaggio del cuore, pag. 47

    Chi sono io per giudicare qualcuno? Quando sono entra­to per la prima volta in A.A. ho scoperto che mi piaceva­no tutti: dopo tutto, Alcolisti Anonimi stava offrendomi aiuto per avere una vita migliore senza l’alcol. In realtà non era possibile che mi piacessero proprio tutti, né che io piacessi a ognuno di loro. Crescendo nell’associazio­ne, ho imparato a voler bene a tutti con l’ascoltare quello che avevano da dire. Quella persona laggiù, o quest’altra proprio qui accanto a me, potrebbero essere quelle che Dio ha scelto per darmi il messaggio di cui ho bisogno per oggi. Devo sempre ricordarmi di mettere i princìpi prima delle personalità.

  • RECUPERO, UNITÀ, SERVIZIO

    Il nostro Dodicesimo Passo – portare il messaggio — è il servizio fondamentale che offre Alcolisti Anonimi; questo è il nostro scopo fondamentale e la ragione più importante della nostra esistenza.

    IL LINGUAGGIO DEL CUORE, pag. 203

    Ringrazio Dio per quelli che sono venuti prima di me, per quelli che mi hanno raccomandato di non dimenticare i Tre Legati: Recupero, Unità e Servizio. Nel mio gruppo i Tre Legati erano indicati su un cartello in questo modo: “Prendi uno sgabello a tre gambe, e prova a farlo stare in equilibrio su una gamba sola o su due. I nostri Tre Legati devono essere presi tutti insieme. Con il Recupero, rag­giungiamo insieme la sobrietà; per mezzo dell’Unità la­voriamo insieme per mantenere efficienti i nostri Passi e le nostre Tradizioni; e tramite il Servizio doniamo libera­mente agli altri ciò che ci è stato dato”.

    Uno dei regali più importanti della mia vita è stato quello di sapere che non avrò alcun messaggio da dare, se non mi recupero seguendo i princìpi di A. A.

  • ESSERE VIGILI

    Abbiamo visto dimostrata, ancora una volta, questa verità: “alcolista una volta, alcolista per sempre”. Riprendendo a bere dopo un periodo di astinenza, in poco tempo stiamo peggio di prima. Se abbiamo veramente l’intenzione di finir­la con l’alcol, non dobbiamo avere riserve di nessun genere; dobbiamo respingere ogni recondita idea che finalmente un bel giorno saremo immuni dall’alcol.

    ALCOLISTI ANONIMI, pag. 32

     

    Oggi sono un alcolista, e domani non sarà diverso. Il mio alcolismo vive dentro di me, ora e sempre. Non devo mai dimenticare cosa sono. Di sicuro l’alcol mi ucciderà, se non riesco a individuare e riconoscere la mia malattia quotidianamente. Non sto giocando una partita in cui la sconfitta è uno scacco temporaneo. Ho a che fare con una malattia per cui non esiste nessuna cura definitiva, ma solo accettazione ed essere vigili ogni giorno.

  • IN PACE CON LA VITA

    Ogni giorno, e un giorno: in cui dobbiamo, tentare di fare la volontà, di Dio, in tutte le nostre azioni: ”Come posso servirTi meglio? Che la Tua Volontà sia fatta (e non la mia)”.

    Alcolisti Anonimi pag. 97

    Leggo questo brano ogni mattina per cominciare la gior­nata, perché è un richiamo continuo a “mettere in pratica questi principi in tutte le mie attività”. Quando pongo la volontà di Dio in cima ai miei pensieri divento capace di fare ciò che dovrei fare, e questo mi riconcilia con con la vita, con me stesso e con Dio.

  • I FIGLI

    L’alcolista può trovare difficoltà nel ristabilire relazioni amichevoli con i propri figli…. Con il tempo si renderanno conto che egli è un uomo nuovo e a modo loro glielo faranno capire. … Da questo momento il progresso sarà rapido. Ri­sultati meravigliosi seguono spesso questi riavvicinamenti.

    ALCOLISTI ANONIMI, pag. 135

     

    Sulla strada del recupero ho ricevuto un regalo che sareb­be impossibile comprare. Era una cartolina di mio figlio, dall’università, che diceva: “Papà, non puoi immaginare quanto sia felice che vada tutto per il meglio. Buon com­pleanno, ti voglio bene”. Già prima avevo sentito mio fi­glio dirmi che mi voleva bene. Era stato durante le va­canze di Natale, quando mi aveva detto piangendo: “Pa­pà, ti voglio bene! Non vedi quello che ti stai facendo?”. No, non lo vedevo! Soffocato dall’emozione avevo pian­to; invece questa volta, quando ho ricevuto la cartolina di mio figlio, le mie erano lacrime di gioia, non di dispera­zione.

  • RISOLVERE I PROBLEMI

    “Assai importante è stata la scoperta che mi ha insegnato che i princìpi spirituali potevano risolvere tutti i miei pro­- blemi”.

    ALCOLISTI ANONIMI, pag. 42

    Grazie al processo di recupero descritto nel Grande Li­bro, sono arrivato a capire che le stesse indicazioni che funzionano per il mio alcolismo, funzionano per molte altre cose. Quando sono arrabbiato o frustrato, considero ciò come una manifestazione del mio problema principa­le, l’alcolismo. “Camminando” attraverso i Passi, di soli­to riesco ad affrontare le difficoltà che incontro molto prima di arrivare al “suggerimento” del Dodicesimo, e quelle che persistono trovano soluzione non appena mi sforzo di portare il messaggio a un altro alcolista. Questi principi risolvono i miei problemi! Non ho trovato anco­ra nessuna eccezione, e sono stato condotto a uno stile di vita soddisfacente e utile.

  • SII PRONTO E PRESENTE

    In A.A. il nostro obiettivo non è soltanto la sobrietà. Noi cerchiamo di tornare ad essere cittadini del mondo, di questo mondo che rifiutammo e che ci ha rifiutato. Questa è la prova che il lavoro da Dodicesimo Passo è il primo gradi­no, non l’ultimo.

    COME LA VEDE BILL, pag. 21

    Un vecchio modo di dire afferma: “Sii pronto e presen­te”. Un tale modo di fare è per me talmente importante che mi piace considerarlo il mio motto. Posso scegliere qualsiasi giorno per prepararmi ed essere presente, o per non farlo. Essere presente alle riunioni comincia a farmi sentire parte di esse, e allora riesco fare ciò che dovrei fa­ re al gruppo. Posso parlare con i nuovi venuti e mettere in comune le mie esperienze: questo vuol dire essere davve­ro credibili, onesti e cortesi. Le azioni concrete che fac­cio nel mio ritornare alla vita normale sono prepararmi ed essere presente.

  • LA GIOIA DI VIVERE

    … ecco perché la gioia di un’esistenza felice è il tema del Dodicesimo Passo dì A.A.

    DODICI PASSI E DODICI TRADIZIONI, pag. 183

    A.A. è un Programma pieno di gioia! Eppure, a volte, esito di fronte ai passi necessari per andare avanti, e mi scopro a evitare proprio quelle azioni che potrebbero dar­ mi la gioia che voglio. Non le scanserei se non toccasse­ro una zona vulnerabile della mia vita, un’area che ha bi­sogno di speranza e realizzazione. La continua esposizio­ne al calore della felicità è un sistema per attenuare la du­rezza degli spigoli del mio Io. In questo consiste il potere della felicità di aiutare tutti gli alcolisti anonimi.

  • ANONIMATO

    L’anonimato è la base spirituale di tutte le nostre Tradizio­ni, che sempre ci ricorda dì porre i principi al di sopra del­ le personalità.

    ALCOLISTI ANONIMI, pag. 385

    Per la mia sobrietà la Dodicesima Tradizione è diventata importante molto presto, e insieme ai Dodici Passi conti­nua a essere fondamentale per il mio recupero. In A.A. mi sono accorto che avevo problemi di personalità, ecco per­ ché il messaggio di questa Tradizione mi apparve così chiaro la prima volta che lo ascoltai: esisteva un modo im­ mediato di affrontare insieme ad altri il mio alcolismo e ciò che ne derivava, cioè rabbia, timore di essere offeso e aggressività. Ho capito che la Dodicesima Tradizione ha una grande capacità di sgonfiare il mio Io. Placa la rabbia e mi permette di utilizzare i principi del Programma. Tut­ti i Passi, e questa Tradizione in particolare, mi hanno gui­dato per decenni di continua sobrietà. Sono grato a quelli che erano presenti quando io avevo bisogno di loro.

  • PROPOSITI GIORNALIERI

    L’idea di vivere ventiquattr’ore alla volta si applica princi­palmente alla vita emotiva di ciascuno. Dal punto dì vista emotivo, non dobbiamo pensare né a ieri né a domani.

    COME LA VEDE BILL, pag. 284

    Un Nuovo Anno: 12 mesi, 52 settimane, 365 giorni, 8.760 ore, 525.600 minuti: è venuto il momento di riflet­tere su direttive, mete e azioni. Devo fare determinati piani per vivere una vita normale, ma a livello emotivo devo anche vivere nell’arco delle 24 ore: se lo faccio, non ho bisogno di buoni propositi per il Nuovo Anno! Posso rendere ogni giorno un Capodanno! Posso decidere: “Og­gi farò questo… Domani quello”. Ogni giorno posso ca­librare la mia vita nel cercare di agire un po’ meglio, col decidere di fare la volontà di Dio e ogni sforzo per mette­ re in azione i princìpi del Programma di A.A.