SERVENDO IL MIO FRATELLO

II membro non parla al nuovo venuto con uno spirito di po­tere ma in umiltà e debolezza.

A.A. DIVENTA ADULTA, pag. 328

Col passare dei giorni in A.A., chiedo a Dio di guidare i miei pensieri e le mie parole. In questo impegno di conti­nua partecipazione alle attività dell’associazione ho nu­merose opportunità di parlare, per cui chiedo spesso a Dio di aiutarmi a fare attenzione che i miei pensieri e le mie parole siano ispirati in modo puro e coerente al no­stro Programma. Gli chiedo che le mie aspirazioni siano ancora una volta dirette alla ricerca della Sua guida; di aiutarmi a essere davvero gentile, pieno di amore e desi­derio di essere d’aiuto e utile a guarire: e tuttavia sempre pieno di umiltà e libero da ogni traccia di arroganza.

Anche oggi potrei benissimo ricadere in pensieri e at­teggiamenti incresciosi, tipici dell’alcolista ancora alle prese col problema. Se ciò dovesse accadere, mi rivolge­ rei a Dio per essere in grado di reagire con compostezza, forza e sensibilità.

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