INVENTARIO QUOTIDIANO

…e, quando ci siamo trovati in torto, lo abbiamo subito ammesso.

ALCOLISTI ANONIMI, pag. 58

 

Mi andavo accostando alla mia nuova vita di sobrietà con insolito entusiasmo. Stavo facendomi nuovi amici e alcu­ne delle amicizie andate in pezzi cominciavano a ricom­porsi. La vita era eccitante, e cominciavo perfino ad ap­prezzare il Javoro, diventando così audace da presentare un rapporto sulla mancanza di trattamento adeguato per alcuni nostri clienti. Un giorno un collega mi informò che il principale era davvero irritato, perché un reclamo presentato a sua insaputa gli aveva causato non pochi fa­stidi da parte dei suoi superiori. Sapevo che era il mio rapporto ad avere causato il problema, e cominciai a sen­tirmi responsabile per le sue difficoltà. Discutendo la questione, il mio collega cercò di rassicurarmi dicendomi che non era necessario che presentassi delle scuse, ma presto mi convinsi che qualcosa dovevo pur fare, indi­pendentemente da come si sarebbe messa la faccenda. Quando affrontai il mio principale addossandomi la col­pa delle sue difficoltà, rimase sorpreso. Ma dal nostro in­contro scaturirono conseguenze inaspettate, e alla fine fummo ambedue d’accordo sulla necessità di interagire in modo più diretto ed efficace in futuro.

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