“ERO UN’ECCEZIONE”

Egli, (Bill W.) mi disse, con gentilezza e semplicità: “Pensi di essere una di noi”?

ALCOHOLICS ANONYMOUS (3rd edition), pag. 413

 

Nella corso della mia vita di bevute ero convinta di rap­presentare un’eccezione. Pensavo di essere al di sopra di ogni meschino dovere e di avere il diritto di esserne scu­sata. Non mi accorgevo che l’oscuro rovescio della me­daglia del mio atteggiamento era una costante sensazione di non “appartenenza”. In un primo momento, in A.A., mi identificavo con gli altri soltanto come alcolista. Che splendido risveglio è stato per me rendermi conto che, se gli altri esseri umani stavano facendo del proprio meglio, potevo farlo anch’io! Tutti i dolori, le gioie e la confusio­ne che provano loro non sono eccezionali, ma fanno par­te anche della mia vita, proprio come di quella di chiun­que altro.

 

 

 

 

 

 

 

♦Citazione tratta da una storia contenuta nella sezione l nostri pio­nieri, della III edizione americana del Grande Libro, (n.d.t.)

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